viernes, 13 de marzo de 2020

E tu sei


Non oso dirtelo,
ma ho visto le tue piccole tracce respirare tutta la notte.

La tua ansia ritmica.
Solchi del nulla, come ciocche di nebbia.
Questa tenerezza invisibile che strappa il buio
-come se strappa la vita coi denti-
e lo ferisce con un silenzio bruciante.

Non lontano da me
(oh cosa non è lontano da me...),
ci sono foglie di una vecchia quercia
borbottando le loro carezze verdi,
abbandonandomi al vento del nord,
che è come se fosse il tuo respiro.

Ah dolce ninna nanna che versi stanotte sulla mia scia,
tremante come un vento che fischia tra i sogni
sotto una luna di zucchero.

Prima che ti chiamassero gioia,
ti hanno chiamato sogno,
prima speranza dell'autunno,
un alberello amorevole,
beatitudine di chi aspetta,
rifugio di chi transumizza da solo...

Forse era così prima.

Non adesso
non qui.
Non oso dirtelo: ma non con te qui.

Non con te qui.

La gioia è.
E il tuo nome è gioia.

E tu sei.