miércoles, 27 de diciembre de 2006

Europa Europa

A veces, en el puesto de la estación, compro el Corriere della Sera a 0,50 el ejemplar (y creo que porque cuesta 0,50...)

Si viajo a la ciudad, claro. Hoy lo compré.

Hablan de plata (a los tanos les encanta discutir sobre la Finanziaria, ya lo dije...)

Hablan de Saddam (humor gráfico antinorteamericano incluido...) y la condena a muerte (los tanos -Prodi, per caso...- creen que tienen un papel importante en la globalidad de la globalización global...) Un articulito a toda página 5 se anuncia en la portada: Noi e l'Islam: I valori universali dell'Occidente. Di Tony Blair, ¡achidente! Después de leerlo, veré...

Hablan de cosas del día: oleoducto que explota en Nigeria, policiales, cuestiones económicas, avisos, libros, enciclopedias...

Hay dos o tres cositas en Prima Pagina.

Paolo Poli, actor, dice algo parecido a lo de Ségolène Royal: digo no al matrimonio gay, porque digo no al matrimonio... Poli me resulta medio estólido con su aire de depravadito, pero le pone algo más de pimienta (claro, no postula para ningún cargo...):
Il bello degli amori omosessuali è la loro libertà e la loro riprovazione. Il matrimonio tra gay non mi interessa, come non mi interessa quello tra uomo e donna. Io voglio seguire l'istinto e la perversione, non tornare a casa e trovare qualcuno che mi chiede cosa voglio per cena. "Caro, ti faccio la besciamella?". Fuggirei subito, con un principe o con un marinaio. Chi vuole l'unione civile e l'iscrizione al registro comunale non se ne intende. Io sì...
Con un poco más de pretensiones intelectuales y culturosas, Claudio Magris se queja de que hayan hecho un homenaje a las parejas de homosexuales en un pesebre: con dos figuras de Barbie y dos de Ken, que le parecen un insulto... a la homosexualidad. Precisamente porque Belén no es una familia:
A quella capanna di Betlemme, in cui è successo qualcosa di fondamentale per la storia del mondo, non si va né a sposarsi né a fidanzarsi né a fondare una famigliuola. Non si va in coppia, ma si va da soli e contemporaneamente insieme agli altri -pastori, magi che vengono da lontano, nostri fratelli e sorelle, legati da un vincolo che non è quello sancito da un sacerdote né da un funzionario comunale e nemmeno quello dell'affetto e della passione che spingono una persona nelle braccia di un'altra, per un giorno o per sempre. La gente che accorre a dare il benvenuto a quel neonato -gente cui nessuno chiede di dichiarare la propria identità sessuale né il proprio stato civile e nemmeno la propria fede politica o religiosa- è legata da un senso improvvisamente forte della fraternità e della comune sorte umana che la unisce. E' questo il presepe, il Natale; il "Natale sulla terra", come diceva Rimbaud. Il presepe non è un ufficio parrocchiale né comunale cui recarsi per le pubblicazioni di matrimonio. In certo senso, è il contrario; il contrario della famigliuola grettamente intesa, dell' egoismo di coppia, di ogni 'tengo famiglia'. Quel neonato è venuto a salvare il mondo e la vita; per questo è irregolare, la sua stessa nascita nega l'ordine famigliare. La donna che lo allatta ha accettato una maternità sconcertante e scandalosa, pronta -prima di conoscere la generosità e il coraggio del suo uomo- a subirne le infamanti conseguenze, a subire da ragazza madre il feroce ostracismo dell'ordine patriarcal-famigliare.
Finalmente, una nota dice: Università, 37 corsi di laurea con un solo studente. Y sí, carreras en toda Italia en las que se ha anotado un solo alumno. Y otras trescientas y algo con menos de 15. Bellezas de la oferta y la demanda cultural, dirán.

Digan nomás, lo que quieran: a esta altura, las huevadas europeas me están aburriendo un poquitín.

En La Gazzetta dello Sport dicen que hay una súbita operación en marcha para que Javier Mascherano -il regista argentino del West Ham- llegue pronto a la Juventus...

Bah...