sábado, 21 de marzo de 2020

Nella folla di suoni


Il mondo è vuoto,
sembra vuoto.

Sotto una scia di silenzio,
dietro le mura del terrore,
so che ci sono occhi che non vedono,
anime che non respirano.

Immagino gli spiriti che aspettano con paura,
proteggendosi dall'invisibile;
comunque nei guai dietro le porte,
i guai del cuore che non sa cosa aspettarsi:
forse un paradiso che non devi cercare oltre la morte,
un cielo durevole e sufficiente;
o un breve inferno che finisce improvvisamente qui,
sulla terra,
e che se svanisce nel suo stesso fumo,
scomparirà per sempre.

Il mondo è vuoto oggi.
La scia del silenzio è diventata un mare senza rumore.
Un mare di silenzio totale.

Ma cosa dico io: non senza alcun rumore.

Sento grilli di notte,
una specie di falco al mattino stridendo per la sua preda,
o un'aria leggera che scuote le foglie.

Il mondo è vuoto,
ma i loro suoni sono guariti
perché, per un momento, sono guariti dalla folla:
almeno i suoni ora sono liberi dalla folla pazza.

E, tuttavia,
in mezzo a quelle voci vecchie e ora nuove,
mica voi,
magari il ricordo della tua voce.
Nemmeno.
La memoria del ricordo della voce.

Rende ancora bello il mondo.